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206 LIBRO SECONDO — PROLEGOMENI CAPITOLO TERZO
giganti si sono traevate e tuttavia si truovano, per lo più sopra i monti (la qual particolarità molto rileva per le cose ch’appresso se n’hanno a dire), i vasti teschi e le ossa d’una sformata grandezza; la quale poi con le volgari tradizioni si alterò all’eccesso, per ciò che a suo luogo diremo.
Di giganti cosi fatti fu sparsa la terra dopo il Diluvio; poiché, come gli abbiamo veduti sulla storia favolosa de’ Greci, cosi i filologi latini, senza avvedersene, gli ci hanno uarrati sulla vecchia storia d’Italia, ov’essi dicono che gli antichissimi popoli dell’Italia detti «Aborigini» si dissero «àu-cóxOovsg», che tanto suona quanto «figliuoli della Terra», ch’a’ Greci e Latini significano «nobili» ^. E con tutta propietà i figliuoli della Terra da’ Greci furon detti «giganti», onde madre de’ giganti dalle favole ci è narrata la Terra; e «àuxóxOovsg» de’ Greci si devono voltare in latino «indigence», che sono propiamente i natii d’una terra, siccome gli dèi natii d’un popolo o nazione si dissero «dii indigetes» 2, quasi «indi geniti», ed oggi più speditamente si direbbono «ingeniti». Perocché la sillaba «de» qui è una deUe ridondanti delle prime lingue de’ popoli, le quali qui appresso ragionei’emo; come ne giunsero de’ Latini quella «induperator» per «imperator», e nelle Leggi delie XII Tavole quella «endoiacito» ^ per «iniicito» (onde forse rimasero dette «inducice» gli armistizi, quasi «iniicìce», perché debbon essere state cosi dette da «icere foedus», «far patto di pace»). Siccome, al nostro proposito, dagl’«indigeni» ch’or ragioniamo restarono detti «ingenui», i quali, prima e propiamente, significarono «nobili» 4 (onde restarono dette «artes ingenuce», «arti nobili»), e finalmente restarono a significar «liberi» (ma pur
- artes liberales» restaron a significar «arti nobili»); perchè
di soli nobili, come appresso sarà dimostro, si composero le prime città, nelle qual’i plebei furono schiavi abbozzi di schiavi.
- Tutto ciò è congettura del V. senza alcun riscontro nelle fonti classiche: cfr.
Garofalo, p. 131.
2 Allusione a Liv., I, 2, a proposito di Enea, chiamato «lupiter indigetis».
- I, 2: «Si calvitdr pedemve strdit, manum endo iacito>, in due parole.
- Allusione a Cic, Phil., Ili, 11: <i Nihil apparet in eo [Antonio] ingenuutn,
nihil moderatinn j, ecc. Ma «ingeTìuum» Sta qui per «civile», non per «nobile». Cfr. Garofalo, 1. e.