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200 LIBRO SECONDO PROLKGOMKNl CAPITOLO PRIMO
andando a conoscere la mente dell’uomo in Dio, per ciò che riconosce Dio fonte d’ogni vero, dee riconoscerlo regolator d’ogni bene: talché la Metafisica dee essenzialmente adoperarsi a bene del gener umano, il quale si conserva sopra questo senso universale: che sia la divinità provvedente; onde forse Platone, che la dimostra, meritò il titolo di «divino», e perciò quella che niega a Dio un tale e tanto attributo, anziché «sapienza», dee «stoltezza» appellarsi (a). Finalmente «sapienza» tra gli Ebrei, e quindi tra noi cristiani, fu detta la scienza di cose eterne rivelate da Dio; la quale appo i Toscani, per l’aspetto di scienza del vero bene e del vero male, forse funne detta col suo primo vocabolo «scienza in divinità».
Quindi si deon fare tre spezie di teologia, con più verità di quelle che ne fece Varrone h una. Teologia poetica, la qual fu de’ poeti teologi, che fu la teologia civile di tutte le nazioni gentili; un’altra. Teologia naturale, ch’è quella de’ metafìsici; e ’n luogo della terza che ne pose Varrone, ch’è la poetica, la qual appo i gentili fu la stessa che la civile (la qual Varrone distinse dalla civile e dalla naturale, perocché, entrato nel volgare comun errore che dentro le favole si contenessero alti misterii di sublime fìlosofia, la credette mescolata dell’una e dell’altra), poniamo per terza spezie la nostra Teologia cristiana, mescolata di civile e di naturale e di altissima teo (a) la quale, non che di nulla giova, di troppo nuoce al gener umano. Finalmente, ecc.
1 Varr., in S. Atr&usT., De civ. Bei, VI, 5, distingue tre generi di teologia: 1») mythicon («quo maxime utuntur poetce ■"), 2°) physicon («quo philosophi»), 3") civile («quo populi»). - II V. cade quindi in tre errori. — l») Per distrazione, se non a dirittura per semplice trascorso di penna, dice: «la poetica, la qual appo i gentili fu la stessa che la civ ile *, invece di dire: -ria stessa che la mitica o favolosa»;— 2») non per distrazione, ma di proposito deliberato afferma che Varrone pone la poetica (0 mitica o favolosa) per terza, laddove lo scrittore latino le assegna il primo luogo;— 3») asserisce che Varrone credette la teologia mitica mescolata di naturale (fisica) e di civile, di che in S. Agostino non è parola alcuna.— Ho detto che il secondo errore fu commesso dal V. di proposito deliberato, perchè in iS’iV^era bene scritto originariamente: «e ’n luogo della terza spezie che ne pose Varrone, ch’è la civile*, ecc. Ma negli esemplari postillati il V., chi sa perchè, cancellò «civile» e sostituì «poetica».