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136 libro primo — sezione seconda

Questa stessa Degnità, con l’antecedente postulato, ne dee determinare che dentro tal lunghissimo corso d’anni le razze (a)1 empie degli tre figliuoli di Noè fussero andate in uno stato ferino, e con un ferino divagamento si fussero sparse e disperse per la gran selva della terra, e con l’educazione ferina vi fussero provenuti e ritruovati giganti nel tempo che la prima volta fulminò il cielo (b)2 dopo il Diluvio.

xliii

Ogni nazione gentile ebbe un suo Ercole il quale fu figliuolo di Giove; e Varrone, dottissimo dell’antichità, ne giunse a noverare quaranta.3

Questa Degnità è ’l principio dell’eroismo de’ primi popoli, nato da una falsa oppenione: gli eroi provenir da divina origine. Questa stessa Degnità con l’antecedente, che ne danno prima tanti Giovi, dappoi tanti Ercoli traile nazioni gentili, oltreché ne dimostrano che non si poterono fondare senza religione né ingrandire senza virtù, essendono elle ne’ lor incominciamenti selvagge e chiuse, e perciò non sappiendo nulla l’una dell’altra, per la Degnità che «idee uniformi, nate tra popoli sconosciuti, debbon aver un motivo comune di vero», ne danno di più questo gran principio: che le prime favole dovettero contenere verità civili, e perciò essere state le storie de’ primi popoli.



  1. (a) [CMA3] sperdute di Cam subito, di Giafet alquanto dopo, e finalmente di Sem alla fine, tratto tratto fussero, ecc.
  2. (b) Ma per l’altezza della Mesopotamia, ch’è la ten’a più mediterranea della parte più terrestre del mondo, donde incominciò la divisione della terra tra’ figliuoli di Noè, è necessario vi avesse fulminato il cielo da un cento anni prima; donde si truovarono uniti in popolo li Caldei, i quali dugento anni dopo il Diluvio sotto Nebrod alzarono in Babillonia la torre della confusione. Lo che si dimostra da ciò: che ora la vasta terra ove fu Babillonia, è tutta sfruttata, perchè per la sua altezza ne sia scorso giù l’umidore che conservano iuttavia l’altre terre del mondo.
  3. Si vegga p. 61, n. 2.