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130 | libro primo — sezione seconda |
xxviii
Ci sono pur giunti due gran rottami dell’egiziache antichità, che si sono sopra1 osservati. De’ quali uno è che gli Egizi riducevano tutto il tempo del mondo scorso loro dinanzi, a tre età, che furono: età degli dèi, età degli eroi ed età degli uomini; l’altro, che per tutte queste tre età si fussero parlate tre lingue nell’ordine corrispondenti a dette tre età, che furono: la lingua geroglifica, ovvero sacra; la lingua simbolica, o per somiglianze, qual è l’eroica; e la pistolare, o sia volgare degli uomini, per segni convenuti da comunicare le volgari bisogne della lor vita.
xxix
Omero, in cinque luoghi di tutti e due i suoi poemi (a)3, che si rapporteranno dentro4, mentova una lingua più antica della sua, che certamente fu lingua eroica, e la chiama «lingua degli dèi».
xxx
Varrone ebbe la diligenza di raccogliere (b)5 trentamila nomi di dèi6 (ché tanti pure ne noverano i greci), i quali nomi si rapportavano ad altrettante bisogne della vita o naturale o morale iconomica (c)7 o finalmente civile de’ primi tempi.
- ↑ Si vegga p. 69.
- ↑ CI2, Ad ornatum capitis XXIII (De gentium lingua divina).
- ↑ (a) raccolti da noi nelle Note al Diritto universale2, [CMA3] e noi rapporteremo qui dentro a suo luogo, mentova, ecc.
- ↑ Lib. II, sez. II, cap. IV.
- ↑ (b) tremila nomi, ecc.
- ↑ S. Agostino, De civ. Dei, IV, 8 e VI, 9, dà lunghi elenchi di dèi pagani; ma non cita Varrone, né porta il numero di quei dèi a 30000, contentandosi di chiamarli «innumerabili». Varrone invece è citato nel lib. VI, c. 19 {De offic. singulor. deor.), ove si dice che egli «enumerare deos cœwpit a conceptione hominis... ttsqtie ad decrepiti hominis mortem»; ma neppure qui si parla di 30000 dèi.
- ↑ (c) così domestica e villereccia e pastoreccia, come civile.