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122 | libro primo — sezione seconda |
privatamente appo i popoli senza sapere nulla gli uni degli altri; e che poi con l’occasioni di guerre, ambasciarle, allianze, commerzi, si riconobbe comune a tutto il gener umano.
xiv
Natura di cose altro non è che nascimento di esse in certi
tempi e con certe guise, le quali sempre che sono tali, indi tali
e non altre nascon le cose.
xv
Le propietà inseparabili da’ subbietti devon essere produtte
dalla modificazione o guisa con che le cose son nate; per lo che
esse ci posson avverare tale e non altra essere la natura o nascimento
di esse cose,
xvi
Le tradizioni volgari devon avere avuto pubblici motivi di vero, onde nacquero e si conservarono da intieri popoli per lunghi spazi di tempi.
Questo sarà altro grande lavoro di questa Scienza: di ritruovarne i motivi del vero, il quale, col volger degli anni e col cangiare delle lingue e costumi (a)(a) per mano di genti rozze, ci pervenne, ecc.» , ci pervenne ricoverto di falso.
xvii
I parlari volgari debbon esser i testimoni più gravi degli antichi costumi de’ popoli, che si celebrarono nel tempo ch’essi si formaron le lingue.