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ANNOTAZIONI ALLA TAVOLA CRONOLOGICA 75

divinità, con la qual indovinavano l’avvenire dal tragitto delle stelle cadenti la notte; e poi in astrologia giudiziaria, com’a’ Latini l’astrologo giudiziario restò detto «chaldceus» (a).

vili [Giapeto, dal quale provvengon i giganti. — Anni del mondo 1856]

I quali, con istorie fisiche truovate deatro le greche favole, e praove come fisiche cosi morali tratte da dentro l’istorie civili, si dimostreranno i essere stati in natura appo tutte le prime nazioni gentili,

IX

[Nebrod o confusione delle lingue. — Anno del mondo 1856]

La quale (b) avvenne in una maniera miracolosa, onde all’i si fermò ne’ monti dell’Armenia, 2°) che Noè si fermò nella Mesopotamia, S") che Semo quivi propagò la sua nazione, da’ cui rinniegati provennero essi Caldei; — ed ad un fiato si faccia credibile la storia profana, la qual appo Giustino propone come suoi antiprincipii, innanzi alla monarchia degli Assiri, Tauai Scita e Sesostride Egizio [e si continua come nel testo, p. 63, v. 5, fino olle parole: «provincia o di Egitto o diScizia» [p. 64, v. 3). Indi si prosegue:] Con tanta traccuratezza hanno finora tutti i dotti ricevuto i principii della storia universale! E ciò sia detto di Zoroaste.— M«de^ Caldei, ecc.

(rt) Per tutto ciò abbiamo noi allogato Zoroaste a lato di Giapeto, perocché sia il cai’attere della razza di Sem, che tratto tratto passò dalla vera religione all’idolatria, dalla quale si fondò il regno di Nebrod.

(b) pei- gli nostri principii si dimostra esser avvenuta nella discendenza di Sem per lo mondo dell’Asia orientale, ma essere stata diversa l’origine della diversità delle lingue nelle razze già fatte e disperse per l’Asia settentrionale (e quindi nella Scizia) e per la meridionale (e quindi nelF indie), per l’Affrica e per l’Europa, con l’errore di dugento anni, nel quale Cam e Giafet l’avevano mandate. Che tanto vi volle di tempo dalla divisione della terra tra questi tre figliuoli di Noè infili alla confusione babillonese delle lingue, se mai» Cfr. lib. II, Proieg., cap. IV.