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annotazioni alla tavola cronologica 63

chità(a)1. La qual volgar tradizione è necessario ch’avesse avuto indi motivo onde incomincia la storia universale profana; la qual, appresso Giustino2, come antiprincipii propone innanzi alla monarchia degli Assiri due potentissimi re: Tanai Scita e Sesostride Egizio, i quali finor han fatto comparire il mondo molto più antico di quel ch’è in fatti; e che per l’Oriente prima Tanai fusse ito con un grandissimo esercito a soggiogare l’Egitto, il qual è per natura difficilissimo a penetrarsi con l’armi; e che poi Sesostride con altrettante forze si fusse portato a soggiogare la Scizia, la qual visse sconosciuta ad essi Persiani, ch’avevano stesa la loro monarchia sopra quella de’ Medi, suoi confinanti, fin a’ tempi di Dario detto «maggiore», il qual intimò al di lei re Idantura la guerra; il qual si truova cotanto barbaro a’ tempi dell’umanissima Persia che gli risponde con cinque parole reali di cinque corpi, che non seppe nemmeno scrivere



  1. (a) [Il brano che segue nel testo, dalle parole: «La qual volgare tradizione» alle altre: «che fa quella d’Assiria!», manca nell’ediz. del 1730. Fu aggiunto in CMA2 (con una variante in CMA3), ma non a questo posto, sì bene nell'annotazione XXXVIII, dopo le parole: «di vero merito» (p 102 v. 4 della presente ediz.); e con tal numero di varianti che riesce più breve riferirlo per intero.] Finalmente, questo Idantura, che non sa neppure scrivere per geroglifici in tempi sì bassi dell’antichissima Scizia, ci dilegua affatto la vana oppenione di Tanai Scita e di Sesostride Egizio (che noi sopra accennammo esser il Rampse che narra Tacito), i quali sono stati finora ricevuti per antiprincipii della storia universale, sul comun errore della sformata antichità di queste due nazioni; e perchè in tal contesa la Scizia vinse l’Egitto, perciò forse fu fatto prima Tanai uscir dalla Scizia con uno potentissimo esercito, col quale, avendo attraversato tutto l’Oriente, fusse penetrato nel pili riposto di Egitto ed avesselo soggiogato; e che poi Sesostride, con altrettante forze, faccende lo stesso cammino, armato, avesse renduto la vece agli Sciti; [CMA] e Rampse n’avesse portato in Egitto in tanta potenza d’imperio quanta l’egizio sacerdote narrava a Germanico. Del qual Sesostride debbon essere le memo-
  2. I, 1. Ma Giustino dice semplicemente: «Fuere quidem temporibus antiquiores Sesostris Ægypti et Scythiæ rex Tanaus; quorum alter in Pontum alter usque Ægyptum excessit».