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che intimate, che si terminano con le paci. — Tutti i quali geroglifici sono lontani dall’altare, perchè sono tutte cose civili de’ tempi ne’ quali andarono tratto tratto a svanire le false religioni, incominciando dalle contese eroiche agrarie, le quali diedero il nome all’età degli eroi degli Egizi (a)1, che «tempo favoloso» chiamò Varrone. La tavola degli alfabeti è posta in mezzo a’ geroglifici divini ed umani, perchè le false religioni incominciaron a svanir con le lettere, dalle quali ebbero il principio le filosofie; a differenza della vera, ch’è la nostra cristiana, la quale dalle più sublimi filosofie, cioè dalla platonica e dalla peripatetica (in quanto con la platonica si conforma), anco umanamente ci è confermata. Laonde, tutta l’idea di quest’opera si può chiudere in questa somma. Le tenebre nel fondo della dipintura sono la materia di questa Scienza, incerta, informe, oscura, che si propone nella Tavola cronologica e nelle a lei scritte Annotazioni. Il raggio del quale la divina Provvedenza alluma il petto alla Metafisica sono le Dignità, le Diffinizioni e i Postulati, che questa Scienza si prende per Elementi di ragionar i Principii, co’ quali si stabilisce e ’l Metodo con cui si conduce; le quali cose tutte son contenute nel libro primo. Il raggio che da petto alla Metafisica si risparge nella statua d’Omero è la luce propia che si dà alla Sapienza poetica nel libro secondo; dond’è il vero Omero schiarito nel libro terzo. Dalla Discoverta del vero Omero vengono poste in chiaro tutte le cose che compongono questo mondo di nazioni, dalle lor origini progredendo secondo l’ordine col quale al lume del vero Omero n’escono i geroglifici, — ch’è il Corso delle nazioni che si ragiona nel libro quarto; — e pervenute finalmente a’ piedi della statua d’Omero, con lo stess’ordine ricominciando, ricorrono, — lo che si ragiona nel quinto ed ultimo libro.

E alla finfine (per restrignere l’idea dell’opera in una somma brievissima), tutta la figura rappresenta gli tre mondi, secondo l’ordine col quale le menti umane della gentilità da terra si sono al cielo levate. Tutti i geroglifici che si vedono in terra dino-



  1. (a) che Varrone, con poca, anzi con niuna scienza, disse «tempo favoloso». La tavola ecc.