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42 | idea dell'opera |
parazioni, immagini, metafore e naturali descrizioni, che fanno il maggior corpo della lingua eroica, che si truova essersi parlata
nel tempo che regnaron gli eroi; — la terza fa la lingua umana per voci convenute da’ popoli, della quale sono assoluti signori i popoli, propia delle Repubbliche popolari e degli Stati monarchici, perchè i popoli dieno i sensi alle leggi, a’ quali debbano stare con la plebe anco i nobili; onde, appo tutte le nazioni, portate le leggi in lingua volgare, la scienza delle leggi esce di mano a’ nobili, delle quali, innanzi, come di cosa sagra, appo tutte, si truova che ne conservavano una lingua segreta i nobili, i quali, pur da per tutte, si truova che furono sacerdoti: ch’è la ragion naturale dell’arcano delle leggi appo i patrizi romani, finché vi surse la libertà popolare (a)1. Queste sono, appunto, le tre lingue che pur gli Egizi dissero essersi parlate innanzi nel loro mondo, corrispondenti a livello, così nel numero come nell’ordine, alle tre età che nel loro mondo erano corse loro dinanzi: — la geroglifica, ovvero sagra o segreta, per atti muti, convenevole alle religioni, alle quali più importa osservarle che favellarne; — la simbolica, o per somiglianze, qual testé abbiam veduto essere stata l’eroica; — e, finalmente, la pistolare, o sia volgare, che serviva loro per gli usi volgari della lor vita. Le quali tre lingue si truovano tra’ Caldei, Sciti, Egizi e Germani e tutte le altre nazioni gentili antiche; quantunque la scrittura geroglifica più si conservò tra gli Egizi, perché più lungo tempo che le altre furono chiusi a tutte le nazioni straniere (per la stessa cagione onde si é truovata durare tuttavia tra’ Chinesi). e quindi si forma una dimostrazione d’esser vana la lor immaginata lontanissima antichità.
Però qui si danno gli schiariti principii come delle lingue cosi delle lettere, d’intorno alle quali ha finora la Filologia disperato (b)2, e se ne darà un saggio delle stravaganti e mostruose
- ↑ (a) e la natural cagione di quell'effetto, che videro solamente i politici, ove dicono che la moltitudine delle leggi è una larga strada a’ potenti nelle repubbliche libere di pervenir alla monarchia, siccome perciò Augusto ne fece presso che innumerabili. Queste, ecc.
- ↑ (b) e se ne additano le molte, varie e stravaganti oppenioni e se ne dimostrano le sconcezze e le mostruosità. Tanto ben è stata finor