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idea dell’opera | 41 |
cratiche, per una certa da essi riputata differenza di superior natura a quella de’ lor plebei; — e, finalmente, l’età degli uomini,
nella quale tutti si riconobbero esser uguali in natura umana, e perciò vi si celebrarono prima le repubbliche popolari e, finalmente, le monarchie, le quali entrambe sono forme di governi umani, come poco sopra si è detto.
Convenevolmente a tali tre sorte di natura e governi, si parlarono tre spezie di lingue, che compongono il vocabolario di questa Scienza: — la prima, nel tempo delle famiglie, che gli uomini gentili si erano di fresco ricevuti all’umanità; la qual si truova essere stata una lingua muta per cenni (a)1 o corpi ch’avessero naturali rapporti all’idee ch’essi volevan significare; — la seconda si parlò per imprese eroiche, o sia per somiglianze, com-
- ↑ (a) e segni, nel tempo che regnaron in terra gli dèi (qual lingua si convien alle religioni, alle quali più importa il venerarsi che ragionarne), dal qual tempo, per comune necessità di natura, tutte le prime gentili nazioni incominciaron a parlare per geroglifici, come quindi a poco più distintamente s’avviserà. La seconda si parlò per imprese eroiche, che dovettero spiegarsi con quest’ordine naturale d’idee, cioè: prima per corpi naturali, come i primi campi della terra furono caricati dell’oro poetico, che, come sopra si è avvisato, si truoverà essere stato il frumento;— quindi d’armi, con le quali i forti-pii uccidevano gli empi-violenti che gli violavano; — poscia furono scudi veri caricati d’insegne vere, come Perseo inchiova il capo di Medusa al suo scudo ed i soldati romani gli caricavano o di spoglie de’ vinti o di premi militari; — appresso furono con immagini scolpite; — finalmente, con le dipinte. Tal lingua eroica si truoveranno aver parlato, al tempo che regnaron, gl’eroi, tra’ quali celebrossi il diritto d’Achille o sia della forza e dell’armi; con la qual lingua perciò ancor parla la militar disciplina, perocché spesso dev’ella comandar e per lo più porta le guerre a nazioni di lingue diverse, che, ’n conseguenza, si tengon a luogo di mute tra loro. La terza fu la lingua articolata umana ch’or parlano tutte le nazioni per voci convenute, della qual lingua son assolutamente signori gl’intieri popoli, perchè dalla Provvedenza fu provveduto esser propia da poter comandare le leggi i popoli liberi ne’ loro grandi parlamenti e di poter comandar i monarchi all’intiere nazioni, sicché essi popoli dien i sensi, ecc.