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idea dell’opera 31

del Mediterraneo, verso occidente, ch’a que’ tempi non era abitato nelle marine: ch’è l’origine della trasmigrazione de’ popoli già dalla religione umanati, fatta da Oriente, da Egitto, — e dall’Oriente, sopra tutti, dalla Fenicia (a)1; — come, per le stesse cagioni, avvenne de’ Greci appresso. In cotal guisa, non le innondazioni de’ popoli, che per mare non posson farsi; non la gelosia di conservare gli acquisti lontani con le colonie conosciute, perchè dall’Oriente, da Egitto, da Grecia non si legge essersi nell’Occidente alcun imperio disteso; non la cagione de’ traffichi, perchè l’Occidente, in tali tempi, si truova non essere stato ancora sulle marine abitato; — ma il diritto eroico fece la necessità a sì fatte brigate d’uomini di tali nazioni d’abbandonare le propie terre, le quali, naturalmente, senonsè per qualche estrema necessità s’abbandonano. E, con si fatte colonie, le quali, perciò, saranno appellate «eroiche oltramarine», propagossi il gener umano, anco per mare, nel resto del nostro mondo; siccome, con l’error ferino, lunga età innanzi, vi si era propagato per terra.

Esce più in fuori, innanzi l’aratro, una tavola, con iscrittovi un alfabeto latino antico (che, come narra Tacito, fu somigliante all’antico greco) e, più sotto, l’alfabeto ultimo che ci restò. Egli dinota l’origine delle lingue e delle lettere che sono dette volgari, che si truovano essere venute lunga stagione dopo fondate le nazioni, ed assai più tardi quella delle lettere che delle lingue; e, per ciò significare, la tavola giace sopra un rottame di colonna d’ordine corintìaco, assai moderno tra gli ordini dell’architettura.

Giace la tavola molto dapresso all’aratro e lontana assai dal timone, per significare l’origine delle lingue natie, le quali si formarono prima ciascuna nelle propie lor terre, ove, finalmente, si ritruovarono a sorte, fermati dal loro divagamento ferino, gli autori delle nazioni, che si erano (come sopra si è detto) sparsi e dispersi per la gran selva della Terra; con le quali lingue natie, lunga età dopo, si mescolarono le lingue orien-



  1. (a)(la cui capitale. Tiro, fin da’ tempi degli eroi di Grecia si legge sulla storia antica esser celebre per la navigazione e per le colonie); — come, ecc.