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26 | idea dell'opera |
prudenti, co’ sacrifizi fatti per proccurare, o sia ben intender gli auspicii e, si, ben consigliarsi di ciò che per comandi di Giove dovevan operar nella vita; erano temperati, co’ matrimoni; — furono, come qui s’accenna, anco forti. Quinci, si danno altri principii alla moral filosofia, onde la sapienza riposta de’ filosofi debba cospirare con la sapienza volgare de’ legislatori; per gli quali principi tutte le virtù mettano le loro radici nella pietà e nella religione, per le quali sole son efficaci ad operar le virtù; e, ’n conseguenza de’ quali, gli uomini si debbano proporre per bene tutto ciò che Dio vuole. Si danno altri principii alla dottrina iconomica, onde i figliuoli, mentre sono in potestà de’ lor padri, si deono stimare essere nello stato delle famiglie, e, ’n conseguenza, non sono in altro da formarsi e fermarsi in tutti i loro studi che nella pietà e nella religione; e, quando non son ancor capaci d’intender repubblica e leggi, vi riveriscano e temano i padri come vivi simolacri di Dio; onde si truovino poi naturalmente disposti a seguire la religione de’ loro padri ed a difender la patria, che conserva lor le famiglie, e, così, ad ubbidir alle leggi, ordinate alla conservazione della religione e della patria (siccome la Provvedenza divina ordinò le cose umane con tal eterno consiglio che prima si fondassero le famiglie con le religioni, sopra le quali poi avevan da surgere le repubbliche con le leggi).
L’aratro appoggia con certa maestà il manico in faccia all’altare, per darci ad intendere che le terre arate furono i primi altari della gentilità, e per dinotar altresì la superiorità di natura la quale credevano avere gli eroi sopra i loro soci (i quali, quindi a poco, vedremo significarsici dal timone, che si vede in atto d’inchinarsi presso al zoccolo dell’altare); nella qual superiorità di natura si mostrerà ch’essi eroi riponevano la ragione, la scienza e, quindi, l’amministrazione ch’essi avevano delle cose divine, o sia de’ divini auspicii.
L’aratro scuopre la sola punta del dente e ne nasconde la curvatura (che, prima d’intendersi l’uso del ferro, dovett’esser un legno curvo ben duro, che potesse fender le terre ed ararle), — la qual curvatura da’ Latini fu detta urbs ond’è l’antico urbum, «curvo», — per significare che le prime città, le quali tutte si fondarono in campi colti, sursero con lo stare le famiglie lunga