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idea dell’opera | 19 |
prima età del lor mondo, nella quale, per lunga scorsa di secoli, gli anni si noverarono con le messi del grano, il quale si truova essere stato il primo oro del mondo; alla qual età dell’oro de’ Greci risponde a livello l’età di Saturno per li Latini, detto a satis, da’ seminati. Nella qual età dell’oro, pur ci dissero fedelmente i poeti che gli dèi in terra praticavano con gli eroi; perchè dentro1 si mostrerà ch’i primi uomini del gentilesimo, semplici e rozzi, per forte inganno di robustissime fantasie, tutte ingombre
da spaventose superstizioni, credettero veramente veder in
terra gli dèi; e poscia si truoverà ch’egualmente, per uniformità d’idee, senza saper nulla gli uni degli altri, appo gli Orientali, Egizi, Greci e Latini, furono da terra innalzati gli dèi all’erranti e gli eroi alle stelle fisse. E così, da Saturno, ch’è Κρόνος a’ Greci (e Χρόνος è il tempo ai medesimi), si danno altri principi! alla Cronologia, o sia alla dottrina de’ tempi.
Né dee sembrarti sconcezza che l’altare sta sotto e sostiene il globo. Perchè truoverassi che i primi altari del mondo s’alzarono da’ gentili nel primo ciel de’ poeti; i quali, nelle loro favole, fedelmente ci trammandarono il cielo avere in terra regnato sopra degli uomini ed aver lasciato de’ grandi beneficii al gener umano, nel tempo ch’i primi uomini, come fanciulli del nascente gener umano, credettero che ’l cielo non fusse più in suso dell’alture de’ monti (come tuttavia or i fanciulli il credono di poco più alto de’ tetti delle lor case); — che poi. vieppiù spiegandosi le menti greche, fu innalzato sulle cime degli altissimi monti, come d’Olimpo, dove Omero narra a’ suoi tempi starsi gli dèi; — e, finalmente; alzossi sopra le sfere, come or ci dimostra l’Astronomia, e l’Olimpo si alzò sopra il cielo stellato. Ove, insiememente, l’altare, portato in cielo, vi forma un segno celeste; e ’l fuoco, che vi è sopra, passò nella casa vicina, come tu vedi qui, del lione (il quale, come testé si è avvisato, fu la Selva Nemea, a cui Ercole diede il fuoco per ridurla a coltura); e ne fu alzata, in trofeo d’Ercole, la spoglia del lione alle stelle. Il raggio della divina Provvedenza, ch’alluma un gioiello convesso di che adorna il petto la Metafisica, dinota il cuor terso 1
- ↑ Lib. II, sez. I, cap. I.