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SPIEGAZIONE

DELLA DIPINTURA PROPOSTA AL FRONTESPIZIO

che serve per l’introduzione dell’opera



Quale Cebete Tebano fece delle morali, tale noi qui diamo a vedere una Tavola delle cose civili, la quale serva al leggitore per concepire l’idea di quest’opera avanti di leggerla, e per ridurla più facilmente a memoria, con tal aiuto che gli somministri la fantasia, dopo di averla letta. La donna con le tempie alate che sovrasta al globo mondano, o sia al mondo della natura, è la Metafisica, che tanto suona il suo nome. Il triangolo luminoso con ivi dentro un occhio veggente egli è Iddio con l’aspetto della sua Provvedenza, per lo qual aspetto la Metafisica in atto di estatica il contempla sopra l’ordine delle cose naturali, per lo quale finora l’hanno contemplato i filosofi; perch’ella, in quest’opera, più in suso innalzandosi, contempla in Dio il mondo delle menti umane, ch’è il mondo metafisico, per dimostrarne la Provvedenza nel mondo degli animi umani, ch’è il mondo civile, o sia il mondo delle nazioni; il quale, come da suoi elementi, è formato da tutte quelle cose le quali la dipintura qui rappresenta co’ geroglifici che spone in mostra al di sotto. Perciò, il globo (o sia il mondo fisico, ovvero naturale) in una sola parte egli dall’altare vien sostenuto; perchè i filosofi, infin ad ora, avendo contemplato la divina Provvedenza per lo sol ordine naturale, ne hanno solamente dimostrato una parte, per la quale a Dio, come a Mente signora libera ed assoluta della natura (perocché, col suo eterno consiglio, ci ha dato naturalmente l’essere, e naturalmente lo ci conserva), si danno dagli uomini l’adorazioni co’ sacrificii ed altri divini onori; ma no ’l contemplarono già per la parte