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6 occasione di meditarsi quest'opera

riosa accusa: — che cotal Scienza dia un sistema del Diritto natural delle genti conforme alla dottrina catolica. Or, dovendo noi rispondere a’ signori giornalisti lipsiani, perchè nella Risposta ci bisognava far menzione della ristampa che si promoveva di tal nostro libro in Venezia, ne scrivemmo al padre Lodoli per averne il permesso, com’infatti ne’l riportammo; onde, nella nostra Risposta, uscita dalle stampe del Mosca in dodicesimo, intitolata: Notæ in Acta lipsiensia1, di nuovo con le stampe si è pubblicato2 che i Principii della Scienza nuova con le Annotazioni di esso autore erano ristampate in Venezia.

E quivi stampatori veneziani, sotto maschere di letterati, per lo Gessari e ’l Mosca3, l’uno libraio, l’altro stampatore napoletani, ci avevano fatto richiedere di tutte l’opere nostre, e stampate e inedite, descritte in cotal Catalogo, di che volevan adornare i loro Musei, com’essi dicevano; ma, in fatti, per istamparle in un corpo, con la speranza che la Scienza nuova l’arebbe dato facile smaltimento. A’ quali, per far loro vedere che gli conosceva quali essi erano, feci intendere che, di tutte le deboli opere del mio affannato ingegno, arei voluto che sola fusse restata la Scienza nuova, ch’essi potevano sapere che si ristampava in Venezia. Anzi, per una nostra generosità, volendo assicurare anco dopo la nostra morte lo stampatore di cotal ristampa, offerimmo al padre Lodoli un nostro manoscritto di presso a cinquecento fogli, nel qual era io andato cercando questi Principii per via negativa 4, dal qual se n’arebbe potuto di



  1. Cfr. Croce, p. 13.
  2. Nota (t), in fine: et nunc Venetiis præclarissimi nobilitate et doctrina viri com. Ioh. Articus de Porcia..., rev. p. Carolus Lodoli... et excellentiss. ab. Antonius Conti... ii me sint diligentissime per literas cohortati ut ibi luculentis literariis formis et Claudiana, sive regia charta, eum librum cum meis adnotationibus commentariisve recudendum mandarem; uti, re ipsa eorum cohortationibus auscultans, mandavi.
  3. Bernardino Gessari e Felice Mosca. A quest’ultimo il V. dètte a stampare quasi tutte le sue opere. Cfr., intorno a loro, B. Croce, Stampatori e librai in Napoli nella prima metà del Settecento, in Strenna Giannini del 1892, p. 141 sg.
  4. Notizie più diffuse intorno a questa prima redaz. della SN, divisa in due libri, dà il V. in una lett. a mons. Filippo Maria Monti, del 18 nov. 1724 (Croce, p. 96 sg.), e nell’Autobiogr., ediz. Villarosa, p. 106 sg. (cfr. anche Gentile, Il figlio di G. B. Vico, Napoli, Pierro, 1905, p. 20-8); nella quale ultima, per altro, accenna, non