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POESIE VARIE
Non fa d’uopo che, Vesta, tutta religiosa e diligente tu t’apparecchi l’ara, e che ’l foco v’imponghi, ch’eterno serbi infin d’allor che ’l foco ridusse in campi la gran selva antica; né ti prepari da que’ fonti l’acqua, presso a’ quai si fondar le prime terre, onde con l’acqua e ’l foco fèrsi le nozze poi giuste e solenni.
Sol lece a me, ché vano è ’l sacrificio, ch’or io, tutta composta in maestade, adempia qui il mio civile uficio.
Or sotto questa mia potente insegna, che tanti e tali ben produsse al mondo, per cui ’l mio nume in ciel sovrano regna, questo mio giogo d’òr lieve e giocondo, piega l’alte cervici, o coppia degna, in presenza del ciei tutto secondo.
E voi, matrone, a lei piú fide e grate, la moglie al maritai letto menate.