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LV. — A proposito dell’opera del Russo: Dell’ animo umano , pubblicata, come s’è detto, a Venezia nel 1736 e fregiata di questa lettera del V., con lievi ritocchi e con data mutata.

LVI. — L’Accademia degli Assorditi di Urbino, fondata giá nel Cinquecento, era stata riordinata nel 1728 col consiglio e l’assistenza del Muratori, a ciò invitato sopra tutto dallo scolopio modenese Gian Prospero Bulgarelli di Sant’Ubaldo (1701-75). — La lettera del Muratori, a cui il V. risponde, è andata dispersa; ma da altre lettere del carteggio muratoriano si conosce che il V. fu aggregato agli Assorditi, insieme con gli altri regnicoli Matteo Egizio e Giacinto Gimtna, il 17 maggio 1730, e che intermediario fra essi tre e il Muratori era stato il letterato napoletano, e attivo corrispondente dello storico modenese, Ignazio Maria Cuomo. — Ciascun accademico assordito doveva fornire al Bulgarelli (il «consaputo padre» a cui allude il V.) appunti autobiografici, che il Bulgarelli avrebbe dovuto poi distendere in un volume di Vite, che non fu mai pubblicato e dei cui materiali non si conosce la sorte. Da ciò la richiesta del Muratori e il cortese rifiuto del V., il quale, per altro, non è impossibile finisse col cedere e inviare al Bulgarelli cosi il perduto rifacimento del primo pezzo Autobiografia , come l’ Aggiunta, ritrovata in minuta tra le sue carte (cfr. nota bibliografica in fine del presente volume). — L’«abate Chiappini» è l’agostiniano Alessandro Maria Chiappini, n. a Piacenza nel 1680, m. a Roma nel 1751. — Sull’Orsi e il padre Michelangelo da Reggio, cfr. lett. LII.

LVII. — Sul Lodovico, p. 127. Nel suo scherzo complimentoso si allude alla «dipintura» premessa alla seconda Scienza nuova.

LVIII. — Nicola Gaetani di Laurenzana, marito della giá ricordata Aurora Sanseverino, era stato discepolo privato del V., che gli riscrisse da cima a fondo (come mostra l’autografo vichiano tuttora esistente) l’opera: La disciplina del cavalier giovane (Napoli, 1738), della quale il V. stesso die’, come censore civile, un parere altamente elogiativo. Da che la probabilitá che il V. ponesse le mani anche nell’altra opera del Gaetani ricordata nella presente lettera, e cioè negli Avvertimenti intorno alle passioni dell’animo umatio (Napoli, 1732).

LX. — Nicola Giovo o Giuvo, studente nell’Universitá di Napoli press’a poco negli anni in cui vi fu iscritto il V., era un poeta cortigiano, che servi dapprima in casa Laurenzana, poi presso Carlo di Borbone, che nel 1739 1 ° nominò poeta di corte, final G. B. Vico, Opere - v.

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