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di Eleonora Maddalona di Neuburg, vedova di Leopoldo I e madre di Carlo VI, furono celebrati nelle principali chiese di Napoli, compresa la cappella del Palazzo reale, tra gli ultimi giorni del febbraio e i primi del marzo 1720. L’« avversa fortuna» colpi il V. net senso che, quantunque l’incarico di comporre le iscrizioni fosse stato dato a lui, si elevarono quelle scritte da un altro, che fu probabilmente il suo amico Matteo Egizio (1674-1745). — Il Cardinal di Schrottembach fu viceré di Napoli dal 22 agosto 1719 al 15aprile 1721: il suo favorito, avvocato Niccolò d’ Afflitto, è conosciuto sopra tutto perché avversario di Pietro Giannone in una clamorosa causa contro il vescovato di Lecce (1715).

pp. 59-60 — Giambattista Filomarino della Rocca (poi al tempo di Carlo di Borbone ambasciatore napoletano in Ispagna) era stato, adolescente, discepolo del V., che nel 1722 tenne anche nella storica casa abitata da lui (il piano nobile del palazzo Filomarino, in via Trinitá Maggiore, n. 12) una conferenza sui principi fondamentali della futura Scienza nuova. — Anna d’Aspermont in d’Althann era morta a Vienna, di settantotto anni, il 13 decembre 1723: suo figlio Cardinal Michele Federico d’Althann (1682-1734) fu viceré di Napoli dal 1722 al 1728. — Francesco Santoro, nominato nel 1722 giudice di Vicaria e segretario del Regno, poi, pel favore del D’Althann, presidente e fiscale della Sommaria e addirittura reggente del Collaterale, fu destituito, quale « austriacante », al tempo di Carlo di Borbone. — Il « genero » del V. era Antonio Servillo, di cui si discorrerá piú appresso. — Antonio Caracciolo marchese dell’Amorosa fu reggente della Gran Corte della Vicaria (e, come tale, prefetto di polizia della cittá di Napoli) dal 1718 al 1724, sotto i viceré conte di Gallas, Marcantonio Borghese, Schrottembach e D’Althann. Il V. si sdebitò anche con lui, inserendo tre sonetti nella raccolta pubblicata per le nozze d’una figlia del Caracciolo (Laura) con Andrea Coppola di Canzano (1725). — Giuseppe Caracciolo dei marchesi di Santeramo era zio di Vittoria Caracciolo, moglie di Giambattista Filomarino: donde la sua amicizia col V.

pp. 61-2 — L’orazione per la Cimmino (n. a Napoli nel 1699, sposata ad Andrea Caputo marchese della Petrella, morta di parto nel 1726) fu stampata nella raccolta: Ultimi onori di letterati amici in onore di Angiola Cimini, ecc. (Napoli, 1727). Le «conversazioni» in casa di lei si tenevano ogni giorno sull’ imbrunire; e i « dotti uomini », che vi convenivano, erano, oltre il V., assiduis