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stretto » fu svolta dal V. precisamente nel ricordato De aequilibrio corporis anímantium , scritto dopo la pubblicazione del primo libro del De antiquissima, della quale opera costituiva originariamente il secondo libro (il Liber physicus), lavorato tra la fine del 1710 e i principi del 1711. Lasciatolo per allora inedito, il V. voleva pubblicarlo verso la fine del 1735, data approssimativa d’una nuova dedica all’opera al re Carlo di Borbone. Ma sembra che il proposito non venisse attuato, e che lo scritto vedesse la luce postumo in qualcuno dei fascicoli dispersi della rivista napoletana Scelta miscellanea. Comunque, prima del 1799 fu veduto a stampa da Vincenzo Cuoco, il quale, notate le grandi simiglianze fra le teorie mediche dei V. e quelle del Brown, augurava nel 1808 che della monografietta vichiana si facesse una «seconda edizione». — Lucantonio Porzio da Positano (1631-1723) scrisse molte opere di medicina e di matematica e fu a lungo collega del V. nell’universitá di Napoli. — Il De antiquissima italorum sapientia fu concepito originariamente come un compiuto sistema filosofico, abbracciante la metafisica (sola pubblicata) con un’appendice (scritta o abbozzata, ma non pubblicata e oggi dispersa) sulla logica, la filosofia della natura (il Liber physicus o De aequilibrio citato, anch’esso disperso) e la filosofia della pratica {Liber moralis, non mai scritto). Codesto disegno fu poi ripreso e ampliato nel secondo libro della seconda Scienza nuova (1730), ove il V. indagò in qual guisa nei tempi « poetici » o primitivi sorgessero, da un Iato, la metafisica, la logica, la morale, 1’* iconomica » (pedagogia) e la politica, e, dall’altro, la fisica, la « fisica dell’uomo » (anatomia), la cosmografia, l’astronomia, la cronologia e la geografia. — Estensore dei due articoli critici pubblicati dal Giornale de’ letterati d’Italia potè essere Bernardo Trevisán. Certo, era persona dotata d’ ingegno filosofico, e le sue obiezioni non restarono senza intlusso sul posteriore pensiero del V. — I titoli delle repliche del V. suonano rispettivamente: Risposta ... nella quale si sciogliono tre graia opposizioni fatte da un dotto signore, ecc. (Napoli, Mosca, 1711) e Risposta ... all’articolo X del tomo Vili del « Giornale de’ letterati d’ Italia » , ecc. (ivi, 1712). — Nel 1710, quasi contemporaneamente alla pubblicazione del De antiquissima, il V. fu iscritto all’Arcadia col nome di Láufílo Terio. Nel medesimo anno o poco dopo lo si trova lodato « uomo consumatissimo nelle lettere latine, di sublime ingegno e di acre giudizio » ne\\’ Educazione al figlio di Basilio Giannelli (pubbl. postuma nel 1781). Altresí nel 1710 Nicola