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mittere»; — p. 31, r. 14 dal basso, corr. «nostratae» in «nostrate»; — p. 33, r. 2 dal basso e passim, corr. «Demonsthenem» in «Demosthenem»; — p. 34, r. 14 dal basso, corr. «paret» in «patet»; — ivi, r. 12

dal basso, corr. «versunt» in «vertunt»; — p. 35, r. 3, sostituito «quadam» ad «aliqua» per la misura del verso; —p. 46, r. 1, aggiunto un «coërcentur», indispensabile pel senso; — p. 48, r. 13 dal basso, corr. «obiectat» in «obiectant»; — p. 50, r. 10, corr. «fater» in «fateor»; — p. 51, r. 8, corr. «intectam» in «intactam»; — ivi, r. 12, corr. «ulla» in «illa»; — ivi, r. 24, corr. «tantam» in «tantum»; — ivi, r. 27, corr. «omoliuntur» in «amoliuntur»; — p. 52, r. 14 dal basso, corr. «coecas» in «caecas»; — ivi, r. 3 dal basso, corr. «coërcet» in «coërceat»; — p. 53, r. 20, aggiunte, secondo le Emendationes, le parole «non iusto exercitu rem gerunt, sed», forse omesse dal V. in B (e conseguentemente dal copista in D) per distrazione; — p. 54, r. 5, corr. «literas» in «literis»;— ivi, r. 18, corr. «certe» in «certae»; — p. 61, r. 2 dal basso, corr. «grammaticae» in «grammatice»; — p. 64, r. 9, corr. «distractum» in «distractam»; — p. 63, r. 8, corr. «humanae» in «humanam».

II

De nostri temporis studiorum ratione.

Non c’era da far altro che riprodurre l’edizione originale curata dal medesimo Vico 1, introducendo qualche piccolo ritocco, concernente, piú che altro, la disposizione tipografica. Tale, p. e., l’avere riunito a principio dell’orazione, a guisa di sommario, le postille apposte qua e lá dall’autore in margine al suo discorso2. Tale ancora l’avere ripartita l’orazione, troppo lunga da esser letta

  1. De nostri temporis studiorum ratione, dissertatio a Ioh. Baptista a Vico Neapolitano, Eloquentiae professore Regio, in Regia Regni Neap. Academia xv Kal. Nov. Anno mdcciix ad Literarum studiosam Iuventutem solemniter habita, deinde aucta (Neapoli, typis Felicis Mosca, Anno mdccix, Permissu publico, in-12, di pp. 126). Si veda Croce, p. 9, ove è anche l’elenco delle ristampe.
  2. Queste postille vengono ripubblicate per la prima volta nella nostra edizione. Giacché il Daniele, il Villarosa e il Predari (cfr. Croce, l. c.) non ne tennero conto: il Ferrari poi (su cui si modellarono i posteriori editori) sostituí, alle postille vicinane, altre di suo capo, mercé le quali venne anche a modificare alquanto la ripartizione voluta dal V. «Monemus vero orationem De nostri temporis studiorum ratione mole sua librum metaphysicum [il De antiquissima ] excedere: ac propterea non perperam duximus marginales notulas apponere, quibus totius operis capita et sectiones singulae indicentur» (in Opp. di G. B. V., ediz. 1835, II, p. xv).