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APPENDICE

I

altri articoli del «giornale de’ letterati d’italia»
intorno a scritti del vico

I

Esposizione del De studiarum ratione.

Avvegnaché il dottissimo gran cancelliere d’Inghilterra, Francesco Bacone di Verulamio, nel suo libro Degli accrescimenti delle scienze , abbia eruditamente insegnato il modo con cui potrebbesi giugnere a perfezionare la sapienza degli uomini, parve al signor Giambatista Vico, napoletano, professor di eloquenza nella reale Universitá di sua patria, che piú mostrasse il Bacone quello che necessariamente vi manca che quello che converrebbe supplire per ottenere un tal fine; e, mosso dal desiderio di promuovere il comun giovamento, stimò cosa opportuna ripigliare per mano la stessa materia e fare intorno ad essa le sue particolari meditazioni. 1 . Quindi è che, postosi a considerare le utilitá e i danni dell’ordine tenuto negli studi si da’ moderni come dagli antichi, ed a confrontare e quelle e questi fra loro, disamina egli nel ragionamento che ha pubblicato: «qual sia il piú retto e ’l migliore, se il tenuto da’ nostri o quello che dagli antichi fu praticato». Argomento, secondo lui, novissimo, ma si necessario a trattarsi, che recagli maraviglia come non sia prima venuto ad altri in pensiero. E, perché osserva tre cose conferire principalmente a qualunque maniera di studiare, strumenti, aiuti e fine, di tutte e tre egli distintamente ragiona, mostrando quali strumenti, quali