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Ma quivi (p. 231) a torto (con buona vostra pace sia detto) mi accusate d’ingiustizia, perché io dissi nella Risposta aver io scritto che ’1 moto del sangue si debba a’ nervi, e voi aver riferito il contrario. Perché manca nel rapporto quella spiegazione che fate or nella Replica («e chi? l’aria stessa di lá, cioè dall’arterie e dalle vene»): oltre che, con dire «di lá ne’ canali de’ nervi», sembra negarsi che prima siasi il moto dell’aria ne’ canali de’nervi insinuato; e ragionevolmente poteva alcun credere che, essendo nel cuore vasi e sanguigni e nervosi, l’aria non ne’ nervosi, da’ quali son mossi i muscoli de’ suoi ventricoli, che sono le chiavi maggiori del sangue, ma ne’ canali del sangue siasi prima di tutti insinuato. E, quantunque addolcite la puntura del mal costume con quelle parole: «Certamente pare che ’l signor di Vico commetta contro di noi quell’ingiustizia che riferisce l’autore dell’Arte del pensare essere stato solito commettere Aristotile contro certi filosofi, a cui egli a torto attribuiva qualche grosso errore, per poi mostrare d’averli gagliardamente confutati»; io però mi contento del mio poco sapere ingenuo che esser comparato di mal costume ad un gran filosofo. L’ultima delle vostre opposizioni (p. 228) sia quella che fate contro ciò che ho ragionato della topica, critica e metodo. Prima dite che io suppongo esservi apprensioni false: «e forse ciò è una falsitá, una gran parte de’ filosofi insegnando che le apprensioni essenzialmente sian vere, come ancora il sono tutte le sensazioni». Io non mai ho inteso dire false le apprensioni nell’esser loro: perché i sensi, anche allorquando ingannano, fanno fedelmente l’ufficio loro; ed ogni idea, quantunque falsa, porta seco qualche realtá, essendo il falso, perché nulla, impercettibile. Ma le ho dette false, in quanto sono urti e spinte al precipizio della mente in giudizi falsi. Dite che «la topica è arte di ritruovare ragioni e argomenti per pruovar che che sia; né mai infino ad ora aver veduto topica veruna, che diaci regole di ben regolare e dirigere le semplici apprensioni delle nostre menti». lo pur diffinisco cosi la topica; ma «argomento», in quest’arte, non suona «disposizione di una pruova», come volgarmente