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procedenti dal nostro arbitrio; il che è una prova evidente che l’animo sia immortale. Laonde e’ conchiude la metafisica de’ vecchi sapienti dell’Italia moltissimo essere uniforme alla metafisica di noi cristiani : i° perché ancor per quella si differenzia l’uomo dalle bestie in ciò: che l’uomo ha un arbitrio, ch’è libero, e le bestie non l’hanno; 2 0 perché coloro pure insegnarono l’animo umano essere immortale, come a noi insegna la nostra fede. Contuttociò, a noi pare che desideri qualche prova ciò che egli asserisce essere stato il sentimento degli antichi intorno agli animi umani e la loro immortalitá. Imperciocché: i° Se l’animo altro non è che aria la quale muovesi entro i nervi, e se l’aria è corpo, ogni corpo essendo corruttibile, come dipoi quinci conchiuderemo l’animo essere non corruttibile, ma immortale? 2° Se giudicarono gl’italiani antichi l’animo essere aria e corpo, e se la fede insegna a noi l’animo essere puro spirito, come poi argomenteremo che in ciò accordinsi tra loro la metafisica italiana antica e quella di noi cristiani? 3° Se nelle bestie scorgonsi non solo cuore, arterie e sangue, ma ancora nervi, sugo e spiriti animali ; dunque ancor queste hanno in sé, non solo anima, ma animo altresí: onde dov’è mai la differenza tra l’uomo e le bestie? 4° Se i nervi hanno il lor movimento dagli spiriti animali, che costituiscon l’essenza dell’animo, e se da’ nervi l’hanno il cuore, l’arterie e ’l sangue, e se qualunque movimento di questi è non volontario; come poi dicevano i vecchi savi della nostra Italia che i movimenti dell’animo tutti sieno volontari e tutti provenienti da un arbitrio che è libero? 5° Se l’animo riceve i suoi movimenti da un arbitrio che è libero, quest’arbitrio nell’uomo è anima o è animo? 6 ° Se«rt«/wtf»significò«aria»appo i latini, essendo ancor vero che questa medesima parola deriva dal vocabolo greco uvep.o<;, che pure significa «vento» o «aria mossa», non è egli evidente che una si fatta dottrina delle nostre anime non fu propria