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numerose recano parecchi altri esemplari superstiti: p. e., quello
appartenuto successivamente al generale Macdonald, all’avvocato
G. Vannutelli, all’avvocato Achille Gennarelli, al dottor Migliavacca
e offerto in vendita una decina d’anni fa alla Biblioteca
Nazionale di Napoli; quello posseduto dalla Biblioteca del Museo
di San Martino di Napoli (ora anch’esso nella Nazionale); l’altro
con l’ex-libris del Cardinal Filippo Maria Monti, serbato nell’Universitaria
di Bologna; e sopratutto due (di cui uno con dedica,
cancellata forse dal Vico medesimo) custoditi nella Nazionale di
Napoli, i quali, recando, oltre le postille, parecchie cancellature
di pezzi interi, fanno pensare fossero parte integrante, rispettivamente,
delle Correzioni, miglioramenti e aggiunte terze e quarte,
di cui conviene dir qualche parola.
Le une, cominciate a preparare nell’aprile ’31 e compiute la «vigilia di santo Agostino» (27 agosto) del medesimo anno s’intitolano, piú esattamente, Correzioni, miglioramenti ed aggiunte terze, poste insieme con le prime e le seconde, e tutte ordinate per incorporarsi all’opera nella ristampa della Scienza nuova seconda, e occupano i primi 95 fittissimi fogli (190 pagine) di un codice vichiano, trovato fra le carte paterne da Gennaro Vico, da Gennaro venduto alla famiglia Frammarino e acquistato nel 1862 dalla Nazionale di Napoli. Senza entrare in particolari minuti, sia detto di volo:
1. che questa redazione della Scienza nuova (la piú ampia di tutte) presenta, di fronte a quella del ’30 (che per la parte non modificata ne costituisce la base), moltissimi e lunghi brani intercalati qua e lá, e ben quindici capitoli in piú, e che l’opera s’arricchisce d’un’ampia appendice, contenente un Ragionamento d’intorno alla legge delle XII Tavole e un altro relativo alla cosí detta lex regia;
2. che taluni dei brani e capitoli aggiunti furono rifusi nelle Correzioni, miglioramenti e aggiunte quarte e poi nella Scienza nuova terza; e che dei moltissimi restati fuori, uno, abbreviato ma meglio svolto, passò nel De mente heroica (’32); cinque, un capitolo sulla Pratica della Scienza nuova e i due Ragionamenti furon pubblicati dal Del Giudice (1862); un altro ancora dal Croce (1910); e tutti, poi, dal Nicolini nelle varianti e nell’appendice cosí della sua precedente come della presente edizione della Scienza nuova terza.
«Exegi monumentum aere perennius» e «Nunc dimittis servum