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la storia barbara ultima schiarita con la prima 135


nelle Degnitá) essendovi altro mezzo efficace di ritener in freno gli uomini, prosciolti da tutte le leggi umane, che le divine, dettate dalla religione — naturalmente, per timore d’esser oppressi e spenti gli uomini, come in tanta barbarie piú mansueti, essi si portavano da’ vescovi e dagli abati di que’ secoli violenti, e ponevano sé, le loro famiglie e i loro patrimoni sotto la protezione di quelli, e da quelli vi erano ricevuti; le quali suggezioni e protezione sono i principali costitutivi de’ feudi. Ond’è che nella Germania, che dovett’essere piú fiera e feroce di tutte l’altre nazioni d’Europa, restarono quasi piú sovrani ecclesiastici (o vescovi o abati) che secolari, e, come si è detto, nella Francia quanti sovrani principi erano, tanti s’intitolavano conti o duchi ed abati. Quindi nell’Europa in uno sformato numero tante cittá, terre e castella s’osservano con nomi di santi; perché in luoghi o erti o riposti, per udire la messa e fare gli altri ufizi di pietá comandati dalla nostra religione, si aprivano picciole chiesiccuole, le quali si possono diffinire essere state in que’ tempi i naturali asili de’ cristiani, i quali ivi da presso fabbricavano i lor abituri: onde dappertutto le piú antiche cose, che si osservano di questa barbarie seconda, sono picciole chiese in sí fatti luoghi, per lo piú dirute. Di tutto ciò un illustre esempio nostrale sia l’abadia di San Lorenzo d’Aversa, a cui s’incorporò l’abadia di San Lorenzo di Capova. Ella, nella Campania, Sannio, Puglia e nell’antica Calabria, dal fiume Volturno fin al Mar Picciolo di Taranto, governò cento e dieci chiese, o per se stessa o per abati o monaci a lei soggetti; e quasi di tutti i luoghi anzidetti gli abati di San Lorenzo eran essi baroni.