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[SEZIONE SECONDA]

DEGLI ELEMENTI

119Per dar forma adunque alle materie qui innanzi apparecchiate sulla Tavola cronologica, proponiamo ora qui i seguenti assiomi o degnitá cosí filosofiche come filologiche, alcune poche, ragionevoli e discrete domande, con alquante schiarite diffinizioni; le quali, come per lo corpo animato il sangue, cosí deono per entro scorrervi ed animarla in tutto ciò che questa Scienza ragiona della comune natura delle nazioni.

I

120L’uomo, per l’indiffinita natura della mente umana, ove questa si rovesci nell’ignoranza, egli fa sé regola dell’universo.

121Questa degnitá è la cagione di que’ due comuni costumi umani: uno che «fama crescit eundo», l’altro che «minuit praesentia famam». La qual, avendo fatto un cammino lunghissimo quanto è dal principio del mondo, è stata la sorgiva perenne di tutte le magnifiche oppenioni che si sono finor avute delle sconosciute da noi lontanissime antichitá, per tal propietá della mente umana avvertita da Tacito nella Vita d’Agricola con quel motto: «Omne ignotum pro magnifico est».

II

122È altra propietá della mente umana ch’ove gli uomini delle cose lontane e non conosciute non possono fare niuna idea, le stimano dalle cose loro conosciute e presenti.