Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. I, 1928 – BEIC 1964037.djvu/59


annotazioni alla tavola cronologica 53


de’ greci. E sono sparsi per tutta Grecia gli Eraclidi, o sieno i figliuoli d’Ercole, piú di cento anni innanzi di provenirvi Ercole loro padre, il quale, per propagarli in tanta generazione, doveva esser nato molti secoli prima.

XXI

[Didone, da Tiro, va a fondar Cartagine]

78La quale noi poniamo nel fine del tempo eroico de’ fenici, e sí, cacciata da Tiro perché vinta in contesa eroica, com’ella il professa d’esserne uscita per l’odio del suo cognato. Tal moltitudine d’uomini tirii con frase eroica fu detta «femmina», perché di deboli e vinti.

XXII

[Orfeo e, con essolui, l’etá dei poeti teologi]

79Quest’Orfeo, che riduce le fiere di Grecia all’umanitá, si truova esser un vasto covile di mille mostri. Viene da Tracia, patria di fieri Marti, non d’umani filosofi, perché furono, per tutto il tempo appresso, cotanto barbari ch’Androzione filosofo tolse Orfeo dal numero de’ sappienti solamente per ciò che fusse nato egli in Tracia. E, ne’ di lei principi, ne uscí tanto dotto di greca lingua che vi compose in versi di maravigliosissima poesia, con la quale addimestica i barbari per gli orecchi; i quali, composti giá in nazioni, non furono ritenuti dagli occhi di non dar fuoco alle cittá piene di maraviglie. E truova i greci ancor fiere bestie; a’ quali Deucalione, da un mille anni innanzi, aveva insegnato la pietá col riverire e temere la giustizia divina, col cui timore, innanzi al di lei tempio posto sopra il monte Parnaso (che fu poi la stanza delle muse e d’Apollo, che sono lo dio e l’arti dell’umanitá), insieme con Pirra sua moglie, entrambi co’ capi velati (cioè col pudore del concubito umano, volendo significare col matrimonio), le pietre ch’erano loro dinanzi i piedi (cioè gli stupidi della vita innanzi ferina), girandole dietro le spalle, fanno divenir