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della natura eroica 337


del corpo: al capo, al petto, al cuore. E dal capo richiamavano tutte le cognizioni; che perciocch’erano tutte fantastiche, collocarono nel capo la memoria, la quale da’ latini fu detta per «fantasia». E a’tempi barbari ritornati fu detta «fantasia» per «ingegno», e, ’n vece di dir «uomo d’ingegno», dicevan «uomo fantastico»; qual narra essere stato Cola di Rienzo l’autore dello stesso tempo il qual in barbaro italiano ne descrisse la vita, la qual contiene nature e costumi somigliantissimi a quest’eroici antichi che ragioniamo: ch’è un grande argomento del ricorso che, ’n nature e costumi, fanno le nazioni. Ma la fantasia altro non è che risalto di reminiscenze, e l’ingegno altro non è che lavoro d’intorno a cose che si ricordano. Ora, perché la mente umana de’ tempi che ragioniamo non era assottigliata da verun’arte di scrivere, non spiritualezzata da alcuna pratica di conto e ragione, non fatta astrattiva da tanti vocaboli astratti di quanti or abbondan le lingue, come si è detto sopra nel Metodo, ella esercitava tutta la sua forza in queste tre bellissime facultá, che le provengon dal corpo. E tutte e tre appartengono alla prima operazion della mente, la cui arte regolatrice è la topica, siccome l’arte regolatrice della seconda è la critica; e, come questa è arte di giudicare, cosí quella è arte di ritruovare, conforme si è sopra detto negli Ultimi corollari della Logica poetica. E, come naturalmente prima è ’l ritruovare, poi il giudicar delle cose, cosí conveniva alla fanciullezza del mondo di esercitarsi d’intorno alla prima operazion della mente umana, quando il mondo aveva di bisogno di tutti i ritruovati per le necessitá ed utilitá della vita, le quali tutte si erano provvedute innanzi di venir i filosofi, come piú pienamente il dimostreremo nella Discoverta del vero Omero. Quindi a ragione i poeti teologi dissero la Memoria esser «madre delle muse», le quali sopra si sono truovate essere l’arti dell’umanitá.

700È, in questa parte, da punto non tralasciare quest’importante osservazione, che molto rileva per quello che nel Metodo si è sopra detto: ch’or intender appena si può, affatto immaginar non si può come pensassero i primi uomini che fondarono

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