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della natura eroica 335


faceva al popolo delle carni delle vittime sagrificate), talché «vesci» intesero «nudrirsi», quando del cibo si faccia carne; — ad ossa e giunture, che si dicono «artus» (ov’è da osservare che «artus» è detto da «ars», ch’agli antichi latini significò la «forza del corpo», ond’è «artitus», «atante della persona»: poi fu detta «ars» ogni compagine di precetti che ferma qualche facultá della mente); — a’ nervi, che, quando, mutoli, parlavan per corpi, presero per le forze (da un qual nervo, detto «fides», in senso di «corda», fu detta «fede» la «forza degli dèi», del qual nervo o corda o forza poi fecero il liuto d’Orfeo), e con giusto senso riposero ne’ nervi le forze, poiché questi tendono i muscoli, che bisognano tendersi per far forza; — e finalmente a midolle, e nelle midolle riposero, con senso ancor giusto, il fior fior della vita (onde «medulla» era detta dall’innamorato l’amata donna, e «medullitus» ciò che diciamo «di tutto cuore», e amore, ov’è grande, si dice «bruciar le midolla»). I liquidi riducevano al solo sangue, perciocché la sostanza nervea o spermale pur chiamavano «sangue» (come la frase poetica lo ci dimostra: «sanguine cretus» per «generato»), e con giusto senso ancora, perché tal sostanza è ’l fior fiore del sangue. E, pure con senso giusto, stimarono il sangue sugo delle fibre delle quali si compone la carne; onde restò a’ latini «succiplenus» per dir «carnuto», «insuppato di buono sangue».

695Per l’altra parte poi dell’anima, i poeti teologi la riposero nell’aria (che «anima» pur da’ latini vien detta), e la stimarono il veicolo della vita (come restò a’ latini la propietá della frase «anima vivimus», e a’ poeti quelle frasi: «ferri ad vitales auras», «nascere»; «ducere vitales auras», «vivere»; «vitam referri in auras», «morire»; e in volgar latino restarono «animam ducere» per «vivere», «animam trahere» per «agonizzare», «animam efflare, emittere» per «morire»); onde forse i fisici ebbero il motivo di riporre l’anima del mondo nell’aria. E i poeti teologi, con giusto senso ancora, mettevano il corso della vita nel corso del sangue, nel cui giusto moto consiste la nostra vita.