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politica degli eroi 311


stata tutta per parti vinta? (E Tacito nella Vita d’Agricola, avvertendo lo stesso costume negl’inghilesi, a’ tempi di quello ferocissimi ritruovati, riflette con quest’altra ben intesa espressione: «dum singuli pugnant, universi vincuntur»). Perché, non tócchi, se ne stavano come fiere dentro le tane de’ lor confini, seguitando a celebrare la vita selvaggia e solitaria de’ polifemi. la qual sopra si è dimostrata.

645Però gli storici, tutti desti dal rumore della bellica eroica navale e da quello tutti storditi, non avvertirono alla bellica eroica terrestre, molto meno alla politica eroica, con la qual i greci in tali tempi si dovevano governare. Ma Tucidide, acutissimo e sappientissimo scrittore, ce ne lasciò un grande avviso ove narra che le cittá eroiche furono tutte smurate, come restò Sparta in Grecia e Numanzia, che fu la Sparta di Spagna; e, posta la lor orgogliosa e violenta natura, gli eroi tuttodí si cacciavano di sedia l’un l’altro, come Amulio cacciò Numitore, e Romolo cacciò Amulio e rimise Numitore nel regno d’Alba. Tanto le discendenze delle case reali eroiche di Grecia ed una continuata di quattordici re latini assicurano a’ cronologi la lor ragione de’ tempi! Perché nella barbarie ricorsa, quando ella fu piú cruda in Europa, non si legge cosa piú incostante e piú varia che la fortuna de’ regni, come si avvertí sopra nelle Annotazioni alla Tavola cronologica. E invero Tacito, avvedutissimo, lo ci avvisò in quel primo motto degli Annali: «Urbem Romani principio reges habuere», usando il verbo che significa la piú debole spezie delle tre che della possessione fanno i giureconsulti, che sono «habere», «tenere», «possidere».

646Le cose simili celebrate sotto sí fatti regni ci sono narrate dalla storia poetica con le tante favole le quali contengono contesa di canto (presa la voce «canto» di quel «canere» o «cantare» che significa «predire»), e ’n conseguenza contese eroiche d’intorno agli auspici.

647Cosi Marsia satiro (il quale, «secum ipse discors», è ’l mostro che dice Livio), vinto da Apollo in una contesa di canto, egli vivo è dallo dio scorticato (si veda fierezza di pene eroiche!); Lino, che dee essere carattere de’ plebei (perché certamente