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240 libro secondo - sezione quarta - capo primo


536Entrambi son cacciatori, che con alberi spiantati, uno de’ quali è la clava d’Ercole, uccidono fiere, prima per difendere sé e le loro famiglie (non essendo loro piú lecito, come a’ vagabondi della vita eslege, di camparne fuggendo), di poi per nudrirsene essi con le loro famiglie. Come Virgilio di tali carni fa cibare gli eroi, e i Germani antichi, al riferire di Tacito, per tal fine con le loro mogli ivano cacciando le fiere.

537Ed è Apollo dio fondatore dell’umanitá e delle di lei arti, che testé abbiam detto esser le muse, le quali arti da’ latini si dicono «liberales» in significato di «nobili», una delle quali è quella di cavalcare: onde il Pegaso vola sopra il monte Parnaso, il quale è armato d’ali, perch’è in ragione de’ nobili; e nella barbarie ricorsa, perch’essi soli potevano armare a cavallo, i nobili dagli spagnuoli se ne dissero «cavalieri». Essa umanitá ebbe incominciamento dall’«humare», «seppellire» (il perché le seppolture furono da noi prese per terzo principio di questa Scienza); onde gli ateniesi, che furono gli umanissimi di tutte le nazioni, al riferire di Cicerone, furon i primi a seppellire i lor morti.

538Finalmente Apollo è sempre giovine (siccome la vita di Dafne sempre verdeggia, cangiata in lauro), perché Apollo, coi «nomi» delle prosapie, eterna gli uomini nelle loro famiglie. Egli porta la chioma in segno di nobiltá; e ne restò costume a moltissime nazioni di portar chioma i nobili, e si legge tralle pene de’ nobili appo i persiani e gli americani di spiccare uno o piú capelli dalla lor chioma, e forse quindi dissero la «Gallia comata» da’ nobili che fondaron tal nazione, come certamente appo tutte le nazioni agli schiavi si rade il capo.

539Ma — stando essi eroi fermi dentro circoscritte terre, ed essendo cresciute in numero le lor famiglie, né bastando loro i frutti spontanei della natura, e temendo per averne copia d’uscire da’ confini che si avevano essi medesimi circoscritti per quelle catene della religione ond’i giganti erano incatenati per sotto i monti, ed avendo la medesima religione insinuato loro di dar fuoco alle selve per aver il prospetto del cielo, onde venissero loro gli auspici, — si diedero con molta, lunga,