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208 libro secondo - sezione seconda - capo sesto


pubbliche in pace; onde vennero le medaglie, le quali appresso, essendosi introdutte le guerre, si truovarono apparecchiate per l’insegne militari, le quali hanno il primiero uso de’ geroglifici, faccendosi per lo piú le guerre fra nazioni di voci articolate diverse e ’n conseguenza mute tra loro. Le quali cose tutte qui ragionate, a maraviglia ci si conferma esser vere da ciò: che, per uniformitá d’idee, appo gli egizi, gli antichi toscani, romani e gl’inghilesi, che l’usano per fregio della lor arma reale, si formò questo geroglifico, appo tutti uniforme: un’aquila in cima ad uno scettro, ch’appo queste nazioni, tra loro per immensi spazi di terre e mari divise, dovette egualmente significare ch’i reami ebbero i loro incominciamenti da’ primi regni divini di Giove in forza de’ di lui auspici. Finalmente, essendosi introdutti i commerzi con danaio coniato, si ritruovarono le medaglie apparecchiate per l’uso delle monete, le quali, dall’uso di esse medaglie, furon dette «monetae» a «monendo» appresso i latini, come dall’insegne fu detto «insegnare» appresso gl’italiani. Cosi da νόμος venne νόμισμα, lo che ci disse Aristotile; e indi ancor forse venne detto a’ latini «numus», ch’i migliori scrivono con un «m»; e i francesi dicono «loy» la legge ed «aloy» la moneta; i quali parlari non possono altronde essere provenuti che dalla «legge» o «diritto», significato con geroglifico, ch’è l’uso appunto delle medaglie. Tutto lo che a maraviglia ci si conferma dalle voci «ducato», detto a «ducendo», ch’è propio de’ capitani; «soldo», ond’è detto «soldato»; e «scudo», arma di difesa, ch’innanzi significò il fondamento dell’armi gentilizie, che dapprima fu la terra colta di ciascun padre nel tempo delle famiglie, come appresso sará dimostro. Quindi devon aver luce le tante medaglie antiche, ove si vede o un altare, o un lituo, ch’era la verga degli áuguri con cui prendevan gli auspici, come si è sopra detto, o un treppiedi, donde si rendevan gli oracoli, ond’è quel motto «dictum ex tripode», «detto d’oracolo».

488Della qual sorte di medaglie dovetter esser l’ale, ch’i greci nelle loro favole attaccarono a tutti i corpi significanti ragioni d’eroi fondate negli auspici. Come Idantura, tra gli geroglifici