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idea dell’opera


(i quali, quindi a poco, vedremo significarsici dal timone, che si vede in atto d’inchinarsi presso al zoccolo dell’altare); nella qual superioritá di natura si mostrerá ch’essi eroi riponevano la ragione, la scienza e quindi l’amministrazione ch’essi avevano delle cose divine, o sia de’ divini auspici.

16L’aratro scuopre la sola punta del dente e ne nasconde la curvatura (che, prima d’intendersi l’uso del ferro, dovett’esser un legno curvo ben duro, che potesse fender le terre ed ararle) — la qual curvatura da’ latini fu detta «urbs», ond’è l’antico «urbum», «curvo» — per significare che le prime cittá, le quali tutte si fondarono in campi colti, sursero con lo stare le famiglie lunga etá ben ritirate e nascoste tra’ sagri orrori de’ boschi religiosi, i quali si truovano appo tutte le nazioni gentili antiche e, con l’idea comune a tutte, si dissero dalle genti latine «luci», ch’erano «terre bruciate dentro il chiuso de’ boschi», i quali sono condennati da Mosè a doversi bruciar anch’essi ovunque il popolo di Dio stendesse le sue conquiste. E ciò per consiglio della provvedenza divina, acciocché gli giá venuti all’umanitá non si confondessero di nuovo co’ vagabondi, rimasti nella nefaria comunione sí delle cose sí delle donne.

17Si vede al lato destro del medesimo altare un timone, il qual significa l’origine della trasmigrazione de’ popoli fatta per mezzo della navigazione. E, per ciò che sembra inchinarsi a piè dell’altare, significa gli antenati di coloro che furono poi gli autori delle trasmigrazioni medesime. I quali furono dapprima uomini empi, che non conoscevano niuna divinitá; — nefari, che, per non esser tra loro distinti i parentadi co’ matrimoni, giacevano sovente i figliuoli con le madri, i padri con le figliuole; — e finalmente, perché, come fiere bestie, non intendevano societá in mezzo ad essa infame comunion delle cose, tutti soli e quindi deboli e finalmente miseri ed infelici, perché bisognosi di tutti i beni che fan d’uopo per conservare con sicurezza la vita. Essi, con la fuga de’ propi mali, sperimentati nelle risse ch’essa ferina comunitá produceva, per loro scampo e salvezza, ricorsero alle terre colte da’ pii, casti, forti ed anco potenti, siccome coloro ch’erano giá uniti in