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176 libro secondo - sezione seconda - capo quarto


i genitivi «Iovis» e «iuris» (lo che si è sopra accennato); come, appresso gli ebrei, delle tre parti che facevano dell’ostia pacifica, il grasso veniva in quella dovuta a Dio, che bruciavasi sull’altare. I latini dissero «praedia», quali dovettero dirsi prima i rustici che gli urbani, perocché, come appresso farem vedere, le prime terre colte furono le prime prede del mondo; onde il primo domare fu di terre si fatte, le quali perciò in antica ragion romana si dissero «manucaptae» (dalle quali restò detto «manceps» l’obbligato all’erario in roba stabile); e nelle romane leggi restaron dette «iura praediorum» le servitú che si dicon «reali», che si costituiscono in robe stabili. E tali terre dette «manucaptae» dovettero dapprima essere e dirsi «mancipio», di che certamente dee intendersi la legge delle XII Tavole nel capo «Qui nexum faciet mancipiumque», cioè «chi fará la consegna del nodo, e con quella consegnerá il podere»; onde, con la stessa mente degli antichi latini, gl’italiani appellarono «poderi», perché acquistati con forza. E si convince da ciò che i barbari ritornati dissero «presas terrarum» i campi co’ loro termini; gli spagnuoli chiamano «prendas» l’imprese forti; gl’italiani appellano «imprese» l’armi gentilizie, e dicono «termini» in significazion di «parole» (che restò in dialettica scolastica), e l’armi gentilizie chiamano altresi «insegne», onde agli stessi viene il verbo «insegnare». Come Omero, al cui tempo non si erano ancor truovate le lettere dette «volgari», la lettera di Preto ad Euria contro Bellerofonte dice essere stata scritta «per σήματα», «per segni».

434Con queste cose tutte facciano il cumolo queste ultime tre incontrastate veritá: la prima, che, dimostrato le prime nazioni gentili tutte essere state mutole ne’ loro incominciamenti, dovettero spiegarsi per atti o corpi che avessero naturali rapporti alle loro idee; la seconda, che con segni dovettero assicurarsi de’ confini de’ lor poderi ed avere perpetue testimonianze de’ lor diritti; la terza, che tutte si sono truovate usare monete. Tutte queste veritá ne daranno qui le origini delle lingue e delle lettere e, quivi dentro, quelle de’ geroglifici, delle leggi,