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del metodo 129


esso stesso sel faccia; perché, ove avvenga che chi fa le cose esso stesso le narri, ivi non può essere piú certa l’istoria. Cosí questa Scienza procede appunto come la geometria, che, mentre sopra i suoi elementi il costruisce o ’l contempla, essa stessa si faccia il mondo delle grandezze; ma con tanto piú di realitá quanta piú ne hanno gli ordini d’intorno alle faccende degli uomini, che non ne hanno punti, linee, superficie e figure. E questo istesso è argomento che tali pruove sieno d’una spezie divina e che debbano, o leggitore, arrecarti un divin piacere, perocché in Dio il conoscer e ’l fare è una medesima cosa.

350Oltracciò, quando, per le diffinizioni del vero e del certo sopra proposte, gli uomini per lunga etá non poteron esser capaci del vero e della ragione, ch’è ’l fonte della giustizia interna, della quale si soddisfano gl’intelletti — la qual fu praticata dagli ebrei, che, illuminati dal vero Dio erano proibiti dalla di lui divina legge di far anco pensieri meno che giusti, de’ quali niuno di tutti i legislatori mortali mai s’impacciò (perché gli ebrei credevano in un Dio tutto mente che spia nel cuor degli uomini, e i gentili credevano negli dèi composti di corpi e mente che nol potevano); e fu poi ragionata da’ filosofi, i quali non provennero che due mila anni dopo essersi le loro nazioni fondate; — [la provvedenza dispose che] frattanto si governassero col certo dell’autoritá, cioè con lo stesso criterio ch’usa questa critica metafisica, il qual è ’l senso comune d’esso gener umano (di cui si è la diffinizione sopra, negli Elementi, proposta), sopra il quale riposano le coscienze di tutte le nazioni. Talché, per quest’altro principale riguardo, questa Scienza vien ad essere una filosofia dell’autoritá, ch’è ’l fonte della «giustizia esterna» che dicono i morali teologi. Della qual autoritá dovevano tener conto gli tre principi della dottrina d’intorno al diritto natural delle genti, e non di quella tratta da’ luoghi degli scrittori; della quale niuna contezza aver poterono gli scrittori, perché tal autoritá regnò tralle nazioni assai piú di mille anni innanzi di potervi provenir gli scrittori. Onde Grozio, piú degli altri due come dotto cosí erudito, quasi in ogni particolar materia di tal dottrina combatte i romani

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