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126 libro primo - sezione quarta


intendere o ’l nascosto agli uomini, ch’è l’avvenire, o ’l nascosto degli uomini, ch’è la coscienza; ed è quella che propiamente occupa la prima e principal parte del subbietto della giurisprudenza, che son le cose divine, dalle quali dipende l’altra che ’l compie, che sono le cose umane. Laonde cotale Scienza dee essere una dimostrazione, per cosí dire, di fatto istorico della provvedenza, perché dee essere una storia degli ordini che quella, senza verun umano scorgimento o consiglio, e sovente contro essi proponimenti degli uomini, ha dato a questa gran cittá del gener umano, ché, quantunque questo mondo sia stato criato in tempo e particolare, però gli ordini ch’ella v’ha posto sono universali ed eterni.

343Per tutto ciò, entro la contemplazione di essa provvedenza infinita ed eterna questa Scienza ritruova certe divine pruove, con le quali si conferma e dimostra. Imperciocché la provvedenza divina, avendo per sua ministra l’onnipotenza, vi debbe spiegar i suoi ordini per vie tanto facili quanto sono i naturali costumi umani; perc’ha per consigliera la sapienza infinita, quanto vi dispone debbe essere tutto ordine; perc’ha per suo fine la sua stessa immensa bontá, quanto vi ordina debb’esser indiritto a un bene sempre superiore a quello che si han proposto essi uomini.

344Per tutto ciò, nella deplorata oscuritá de’ princípi e nell’innumerabile varietá de’ costumi delle nazioni, sopra un argomento divino che contiene tutte le cose umane, qui pruove non si possono piú sublimi disiderare che queste istesse che ci daranno la naturalezza, l’ordine e ’l fine, ch’è essa conservazione del gener umano. Le quali pruove vi riusciranno luminose e distinte, ove rifletteremo con quanta facilitá le cose nascono ed a quali occasioni, che spesso da lontanissime parti, e talvolta tutte contrarie ai proponimenti degli uomini, vengono e vi si adagiano da se stesse; e tali pruove ne somministra l’onnipotenza. Combinarle e vederne l’ordine, a quali tempi e luoghi loro propi nascono le cose ora, che vi debbono nascer ora, e l’altre si differiscono nascer ne’ tempi e ne’ luoghi loro, nello che, all’avviso d’Orazio, consiste tutta la bellezza del-