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istoria indi essere stata tragittata in un’isola ivi da presso, quindi da Alessandro magno riattaccata al suo continente.

298L’antecedente postulato e le due degnitá che gli vanno appresso ne scuoprono che prima si fondarono le nazioni mediterranee, dappoi le marittime. E ne danno un grand’argomento che dimostra l’antichitá del popolo ebreo, che da Noè si fondò nella Mesopotamia, ch’è la terra piú mediterranea del primo mondo abitabile, e sí fu l’antichissima di tutte le nazioni. Lo che vien confermato perché ivi fondossi la prima monarchia, che fu quella degli assiri, sopra la gente caldea, dalla qual eran usciti i primi sappienti del mondo, de’ quali fu principe Zoroaste.

C

299Gli uomini non s’inducono ad abbandonar affatto le propie terre, che sono naturalmente care a’ natii, che per ultime necessitá della vita; o a lasciarle a tempo che o per l’ingordigia d’arricchire co’ traffichi, o per gelosia di conservare gli acquisti.

300Questa degnitá è ’l principio delle trasmigrazioni de’ popoli, fatta con le colonie eroiche marittime, con le innondazioni de’ barbari (delle quali sole scrisse Wolfango Lazio), con le colonie romane ultime conosciute e con le colonie degli europei nell’Indie.

301E questa stessa degnitá ci dimostra che le razze perdute degli tre figliuoli di Noè dovettero andar in un error bestiale, perché, col fuggire le fiere (delle quali la gran selva della terra doveva pur troppo abbondare) e coll’inseguire le schive e ritrose donne (ch’in tale stato selvaggio dovevan essere sommamente ritrose e schive), e poi per cercare pascolo ed acqua, si ritruovassero dispersi per tutta la terra nel tempo che fulminò la prima volta il cielo dopo il diluvio. Onde ogni nazione gentile cominciò da un suo Giove. Perché, se avessero durato nell’umanitá come il popolo di Dio vi durò, si sarebbero, come quello, ristati nell’Asia, che, tra per la vastitá di quella gran