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letane, ossia quella a Madrid1. Qualche interesse per gli studi doveva pur nutrire, giacché, fresco sposo, aveva radunato nel palazzo anzidetto «complures nobilissimi adolescentes virique principes», a lui congiunti da amicizia o parentela, perché ascoltassero anch’essi dalla viva voce del Vico una lezione intorno a quegli «humanitatis principia», ch’erano stati svolti nel Diritto universale2. Né per ultimo doveva difettare di generosa liberalitá, se, come tutto fa supporre, nel dare al Vico il consiglio ricordato di sopra, volle anche lui, come giá, durante l’adolescenza del filosofo, l’insegnante di diritto Felice Aquadia e l’avvocato Nicola Maria Giannettasio3, aggiungere al «ben detto» il «ben fatto», ossia far comprendere che avrebbe accettato ben volentieri la dedica di quel volume supplementare, nella quale accettazione, giusta il costume del tempo4, era implicita la promessa (che, nel caso, fu certamente mantenuta) di addossarsi le spese di stampa.

Checché sia di quest’ultimo particolare, il Vico, nell’accingersi, nell’aprile o maggio 1722, al nuovo lavoro, non si contentò al certo di trascrivere le postille o notae raccolte sin allora e, via via che le trascriveva, di emendarle, modificarle, ampliarle e, al tempo medesimo, di sopprimerne quattro o cinque (quelle che nella presente edizione sono poste tra parentesi quadre) e di aggiungerne altre molte (tutte quelle a cui, nel testo a stampa, non è preposto l’asterisco), nuove bensí, ma serbanti sempre, per estensione e argomento, il carattere di piccole giunte e correzioni a punti particolari del De uno e del De constantia. Volle, invece, poiché doveva ripresentarsi al pubblico, armarsi di nuova preparazione, e segnatamente rileggere i poemi omerici «al lume dei nuovi principi di filologia» posti nel De constantia, e rimeditare su quei nuovi canoni mitologici e annesse interpretazioni dei miti relativi agli dei maiorum gentium. canoni e interpretazioni di cui la Giunone in danza non aveva esibito se non un abbozzo5. Risultato di codeste nuove letture e meditazioni fu un progresso cosí

  1. Per maggiori ragguagli e per la documentazione cfr. F. Nicolini, Giambattista Vico epigrafista cit., pp. 11-3, 60.
  2. Si veda sopra p. 593.
  3. Autobiografia, pp. 6-7.
  4. Su questo punto cfr., nella presente raccolta delle Opere, vol. III, p. 328.
  5. Autobiografia, p. 59.