Italiani non sapevano diriger nulla. Il pubblico mormorava anch’esso, non vedendo progressi nella strada; poichè, come risultato di quattro anni circa che quella direzione fu alla testa dell’impresa, si ebbe un tronco di 29 kil. da Milano a Treviglio, ove tutto rimase stazionario. A vergogna di chi merita l’onta, sia anche detto che uno dei nemici i più acerrimi della direzione fu un Italiano, e precisamente il signor Talacchini. Questo re degli appaltatori era venuto in Lombardia per assumere l’appalto delle opere, ma fece dimanda cotanto esagerata che fu impossibile ammetterla, ed egli si vendicò a Vienna animando a tergiversare chi già n’era dispostissimo. Il torto della direzione fu quello di permettere che Vienna se ne facesse il proprio zimbello. Composta d’uomini indipendenti e che non dovrebbero aver bisogno delle grazie imperiali, quando si accorsero che non potevano venire a capo di nulla, questi dovean ritirarsi; il pubblico avrebbe veduto allora di chi era realmente la colpa, se di Vienna che faceva attendere sei mesi l’approvazione di un casotto di guardia, o della direzione che mancava d’energia. Il pubblico non può conoscere quegli