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nese si raccoglievano in casa del duca Visconti-Modrone, che si era posto alla testa ed aveva fatto acquisto di gran numero di azioni, cadute allora in tale discredito da non valere che il 3 ed anche 2 per % sopra il 16 per % fino allora versato; ovvero, per ispiegar meglio, le azioni per le quali si erano pagate 160 aust. si negoziavano a 30 e 20 lire ed anche meno. Al congresso summenzionato comparvero gli azionisti in numero di oltre 500 con 713 voti. Il congresso venne aperto alle 8 antimeride con un discorso pronunciato da un consigliere di governo qual commissario imperiale; in esso chiedeva al congresso che dichiarasse se credevasi realmente in grado di eseguire la strada, e finiva poi colle seguenti parole, che riproduco esattamente onde non alterare que’ detti così ufficiali: È a mia cognizione che l’Ie Re Governo non dissentirebbe dall’entrare in trattative per quegli efficaci soccorsi anche di prestiti pecuniari che potessero occorrere, affinchè i lavori si affrettino al desiderato loro fine. Due cose di somma importanza dovevano decidersi in detto giorno; la prima era quella della linea, la seconda era la scelta di una nuova direzione. La scelta