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70 | VIAGGIO |
tolto dal proprio tetto ed accinto a tanto cammino.
Piacque al cielo, ei diceva, di benedirlo di tre figliuoli, bellissimi fra tutti i garzoni in Germania; ma in una settimana perdè i due primogeniti di vajuolo; e ne ammalò anche il minore: però temendo di rimanersi deserto nella sua casa fe’ voto, che se Dio non si toglieva anche questo, egli per gratitudine peregrinerebbe a sant’Jago in Ispagna.
Qui tacque perchè la natura gli ridomandava il tributo — e pianse amaramente.
Poi disse, che il cielo aveva accettati i patti, e ch’egli erasi partito dal suo tugurio con quella povera creatura la quale gli fu pazientissima compagnia nel suo viaggio — e che aveano in tutto il loro cammino mangiato del medesimo pane; e vissero come due amici.
Tutti i circostanti ascoltavano contristati — La Fleur gli esibiva del danaro — N’ho un poco — e non piango, dicea quel dolente, l’importo — piango la morte dell’asino — l’asino mio, e ne sono sicuro, mi amava — Su di che raccontò la lunga storia di certo disastro per cui, mentre passavano i Pirenei, s’erano per tre giorni smarriti l’uno lontano dall’altro; che in que’ tre giorni l’asino ave-