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62 | VIAGGIO |
con le figliuole della povertà, che ti attorniano. Deh! non t’esca mai detto: «Vadano al diavolo!» — durissimo viaggio per que’ tapini, i quali, credimi, camminano con una croce assai grave sopra la terra. Ond’io credo meglio di provvedere la mia mano d’alquanti soldi; e chiunque tu sia, io ti conforterò, o viaggiatore cortese, a imitarmi: e non accade se tu non registri esattamente i motivi di questa partita — Tal v’è che altrove li nota per te.
Io do sì poco che nessuno dà meno; ma conosco pochissimi i quali abbiano sì poco da poter dare: e però non ne parlerei, se or non fosse mio debito di dar conto del mio primo pubblico atto di carità in Francia.
Guai a me! diss’io. Ecco otto soldi in tutto; e li mostrava schierati su la mia palma — ed ecco otto poveri ed otto povere.
Una povera anima sdruscita senza camicia indosso rivocò subitamente la sua pretesa, ritraendosi due passi dal cerchio1, e confessando con un tacito inchino ch’ei non potea presumere tanto. Se tutto il parterre avesse unanimemente escla-
- ↑ «Allude al cerchio che i cortigiani i quali, secondo l’autore, accattano sempre, fanno intorno al Re d’Inghilterra.» — Nota della ediz. stereot. pag. 35. vers. 13.