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58 | VIAGGIO |
farmi vergognare mi ridusse uomo di razza migliore. Nondimeno La Fleur mi sapeva alquanto di fatuo — ma pareva alla prima più fatuo di natura che d’arte; ne’ fui tre giorni fra i parigini — ch’ei non mi sembrò punto fatuo1.
XXII. | MONTREUIL |
Al dì seguente La Fleur assumea la sua carica; e gli consegnai la valigia e la chiave, con l’inventario della mia mezza dozzina di camicie e delle brache di seta nera: gli ordinai d’assettare ogni cosa sopra il calesse — di far attaccare i cavalli — e di dire all’oste che salisse col conto.
C’est un garçon de bonne fortune, disse l’oste; e m’additava dalla finestra mezza dozzina di sgualdrinelle tutte intorno a La Fleur; e gli dicevano amorosamente buon viaggio: ed egli, tanto che il postiglione menava fuori i cavalli, baciava la mano a tutte attorno attorno; e tre volte si asciugò gli occhi; e tre volte promise che porterebbe a tutte delle indulgenze da Roma.
- ↑ Chi più volesse intorno a La Fleur veda l’edizione inglese stereot. Didot 1800, pag. 169. — A me basti il dirvi, ch’egli viveva l’anno 1783 in Calais, e si professava testimonio della verità di molti fatti descritti in questa operetta.