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SENTIMENTALE 39

tardo e misurato portamento della meditazione, e con gli occhi fitti di passo in passo sul suolo; onde venni in pensiero ch’andasse anch’ella agitando la stessa lite — Dio l’aiuti! diss’io; ch’ella avrà al pari di me alcuna suocera, o zia pinzochera, o vecchia scema da consultar sul partito: nè mi parve bene d’interrompere quel litigio, stimando atto più cavalleresco di pigliarla a patti, anzichè di sorpresa. Voltai dunque le spalle e me n’andava in giù e in su davanti la porta della rimessa, mentre la signora ruminando se n’andava dall’altra parte.


XIV. SU LA VIA

CALAIS


Avendo io e la mia fantasia, come prima vidi quella signora, già stabilito «Che fosse una delle predilette della Natura« — e piantato per secondo e non meno incontrastabile assioma «Che essa era vedova e che vestiva i caratteri della sventura» — non andai punto più in là; io aveva terreno bastante alla posizione che mi giovava — e quand’anche ella fosse restata meco braccio a braccio sino a mezza la notte, io mi sarei attenuto leale al mio sistema, considerandola sempre ed unicamente con quell’idea generale.