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32 | VIAGGIO |
finchè monsieur Dessein tornò con la chiave, ed io in quel mezzo fantasticava: Certo certo — se il povero francescano le avesse ridetto il suo caso meco — e’ bisogna pure ch’io mi liberi dal tristo concetto che le si sarà piantato nell’animo — ma e come? mi posi a cercar questo come.
XII. | LA TABACCHIERA |
CALAIS
Quel buon vecchio del frate, mentr’io dubitava di lui, non m’era lontano sei passi; e ci veniva incontro un po’ di traverso fra il sì e il no — Pur giunto a noi si fermò con indicibile ingenuità, presentandomi aperta la sua tabacchiera di corno ch’egli avea tra le mani — Saggerete un po’ del mio, dissi a lui; e mi trassi di tasca e gli porsi una scatoletta di tartaruga — Squisito! disse il frate. Or fatemi il favore, soggiunsi, di gradire il tabacco e la scatola; e pigliandovi alcuna presa ricordivi di tanto in tanto che questa fu l’offerta di pace d’un uomo che vi ha una volta trattato ruvidamente, ma non col cuore.
Il povero frate si fe’ di scarlatto. Mon Dieu! diss’egli a mani giunte — voi non m’avete trattato ruvidamente mai — Non mi pare, aggiungea la signora, non mi pare capace. E mi feci anch’io