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SENTIMENTALE 27

subito che quella donna fosse una delle creature predilette dalla Natura — tutta via non ci pensai più; e attesi a scrivere il mio proemio.

Nel nostro incontro in mezzo alla via l’impressione tornò: e la vereconda franchezza con che mi porse la mano fu indizio per me del buon senso e dell’ottima educazione di quella dama; e nel guidarla io sentiva intorno alla sua persona tale voluttuosa arrendevolezza che confortò di dolcissima calma tutti i miei spiriti.

— Dio mio! oh come un’uomo condurrebbe sì fatta creatura intorno il globo con sè!

Io non aveva ancor veduto il suo volto — e non mi premeva: l’effigie fu presto dipinta; ed assai prima che noi fossimo all’uscio della rimessa la fantasia aveva bella e pennelleggiata tutta la testa, e si compiaceva dell’adottata sua diva, quanto se si fosse tuffata per essa nel Tevere1 — Pur

  1. A chi per propria discolpa taccia di licenziosa la fantasia del povero Yorick, parrà qui ch’ei mirasse la sua nuova diva senz’alcun velo come Pallade e Diana furono già vedute dalle fantasie de’ poeti ne’ lavacri de’ fiumi. Ma i lettori casti crederanno anzi ch’egli più veramente alluda alle fantasie innocenti degli antiquarj, i quali assegnano un nome d’eroina o di diva a ciascheduna di quelle statue sommerse dall’ignoranza de’ barbari, e dallo zelo de’ cristiani nel Tevere, e dissotterrate a’ dì nostri.