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242 NOTIZIA INTORNO

ria. In esso capitolo descriveva «un implacabile guerra tra le lettere dell’abbiccì, e le cifre arabiche, le quali finalmente trionfarono con accortissimi stratagemmi, tenendo ostaggi l’a, la b, la x che erano andate ambasciadori, e quindi furono tirannicamente angariate con inesprimibili e angosciose fatiche». Dopo il desinare, Didimo si riduceva in una sua stanza appartata a ripulire i suoi manoscritti ricopiandoli per tre volte. Ma la prima composizione, com’ei diceva, la creava all’opera seria o in mercato. Ed io in Calais lo vidi per più ore della notte a un caffè, scrivendo in furia al lume delle lampade del biliardo, mentr’io stava giocandovi, ed ei sedeva presso ad un tavolino, intorno al quale alcuni ufficiali questionavano di tattica, e fumavano mandandosi scambievolmente de’ brindisi. Gl’intesi dire: Che la vera tribolazione degli autori veniva, a chi dalla troppa economia della penuria, e a chi dallo scialacquo dell’abbondanza; e ch’egli aveva la beatitudine di potere scrivere trenta fogli allegramente di pianta; e la maledizione di volerli poi ridurre in tre soli, come ad ogni modo, e con infinito sudore faceva sempre.

XI. Ora dirò de’ suoi costumi esteriori. Vestiva da prete; non però assunse gli ordini sacri; e