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4 VIAGGIO

crudele: saranno forse traviati come tanti altri; ma sono pur nati con la dolcezza nel sangue1. E quanto io me ne persuadeva, tanto più mi sentiva su per le guance gratissima una specie di suffusione — nè il vino di Borgogna (da due lire almen la bottiglia, come io ne avea bevuto) potea produrla sì calda e sì propizia al mortale.

— Bontà divina! esclamai, sgombrandomi dinanzi d’un calcio la mia valigia: questi beni di quaggiù son poi tali da inasprire gli animi nostri, e ridurre tanti e tanti cordiali fratelli a infellonire e insidiarci, come pur troppo facciamo, incontrandoci nel viaggio brevissimo della vita?

Ove l’uomo sia in pace con l’uomo, oh come il gravissimo de’ metalli gli vola quasi di mano! Traesi la borsa, e sospendendola con due dita, guarda intorno a chi darne almen la metà — Frattanto io mi sentiva le vene dilatarmisi per la vita; le mie arterie battevano in armonia; e tutte le mie potenze vitali adempivano a’ loro uffici con attrito così soave, che io avrei confuso la più saccente fisichessa di Francia2; appena con tut-

  1. Tolto forse da Dryden che chiama dolcezza di sangue l’indole di chi non ha forza di fare il male. Vedi Spettat. vol. 2. disc. 48.
  2. Il testo: «the most physical prècieuse in France». Le parigine allora studiavano fisica; oggi chimica.