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VIAGGIO
 


languidamente? e come mai La Fleur che par ch’abbia il cuore creato solamente per l’allegria, ripassava il rovescio della sua mano due volte sugli occhi, mentre la vecchia stava ritta sull’uscio parlandomi? — Accennai al postiglione che ripigliasse la strada.

Un miglio e mezzo di qua da Moulins, verso un viale che mette a un boschetto, scopersi la povera Maria che sedeva sotto un pioppo — sedeva col gomito sul grembo, e col capo chino da un lato sovra la palma — un ruscelletto scorreva a’ piedi d’un albero.

Ordinai al postiglione che andasse col mio sterzo a Moulins — e a La Fleur che mi facesse allestire da cena — perchè io gli avrei seguitati passeggiando.

Essa era vestita di bianco, e quale è descritta dall’amico mio; se non che le sue chiome raccolte allora in una rete di seta, cascavano, quand’io la vidi, abbandonate — aveva anche aggiunto al suo guarnellino un nastro verde pallido ad armacollo donde pendeva il suo flauto — la sua capra le era stata infedele al par del suo innamorato; e aveva in sua vece un cagnolino, e tenevalo con una cordella attaccato alla sua cintura — «Ma tu non m’abbandonerai Silvio,» gli disse —