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petrare un’occhiata dalle loro dame — II marchese mi convitò a cena.
Monsieur P*** gabelliere generale moveva altrettante interrogazioni su le nostre tasse — Odo, diceva, che le sono ragguardevolissime — Se si sapesse riscuoterle, rispos’io; e gli feci un’inchino profondo.
Io non mi sarei ad altri patti meritato un invito a concerti di monsieur P***1.
S’era fatto mal credere a madame de V*** ch’io mi fossi un espirit — Ella sì ch’ell’era un esprit, e spasimava di vedermi e d’udirmi; nè io aveva preso una seggiola, che m’accorsi che per sincerarsi del mio spirito quella dama non avrebbe dato un pistacchio — ma che io invece era ammesso per far poi testimonio del suo — e Dio sia testimonio anche a me che conversando con essa non ho levato il sigillo a’ miei labbri2
- ↑ Perceval; e se più ne vuoi, leggi la vita di Marmontel, e le lettere e le memorie degli altri letterati pettegoli di quell’età.
- ↑ Il testo: Non ho aperto l’uscio de’ miei labbri, ed è frase del salmo cxi. 3. Pone ostium, labiis meis. Ma perchè non mi pare che suoni bene in italiano, l’ho mutato con la frase equivalente dell’Ecclesiastico: Quis dabit ori meo custodiam, et labiis meis signaculum certum? cap. xxii. 33.